Senato accademico
Care colleghe e cari colleghi,
vi comunico la mia candidatura al Senato Accademico per la rappresentanza di ricercatrici e ricercatori dell’aggregazione Scienze e Medicina.
Mi permetto di esprimervi gli argomenti che a me stanno più a cuore.
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1. Ricercatrici/ricercatori devono dialogare. Alle ricercatrici e ai ricercatori viene sempre più richiesto di coprire ruoli da pivot sia nella didattica che nella ricerca, ma la stragrande maggioranza di noi è a tempo determinato o con un futuro poco chiaro. Viste le battaglie a scala nazionale sul malaugurato taglio al finanziamento ordinario e sul serio problema del precariato, risulterà sempre più necessario mantenere un costante dialogo tra ricercatrici/ricercatori di tutti i dipartimenti aperto a tutta la comunità universitaria, per ribadire i problemi esistenti legati al precariato e alle generali difficoltà del ruolo della ricercatrice e del ricercatore. Questo dialogo servirà a chiarire che il problema del precariato è un problema di tutta l’università perché ha un inevitabile effetto su tutte le figure dell’Ateneo e che quindi va affrontato insieme. Questo dialogo sarà anche necessario per garantire una corretta progressione di carriera per i nuovi RTT che stanno iniziando a prendere servizio (riforma Messa) e per gli RU (le chiamate ai sensi dell’articolo 24), così come e a ribadire le necessità degli RTDb.
2. Ricercatrici/ricercatori devono poter costruire il proprio futuro. I ricercatori e le ricercatrici hanno capacità e competenze uniche e sono difficilmente sostituibili. Un punto chiave dell’attività del Senato, per quanto riguarda le ricercatrici e i ricercatori, dovrebbe essere proprio quello di strutturare i regolamenti dell’Ateneo per permettere ai ricercatori/ricercatrici di arricchire il proprio profilo scientifico e didattico, ovvero facilitare l’acquisizione di quelle competenze cruciali per la loro attività professionale e di quei titoli fondamentali per progredire nella loro carriera. Questo può essere fatto sia proseguendo con le attività esistenti (es. “didattica per la grande aula”), che implementando ulteriori attività che possano permettere la crescita dei ricercatori, aiutandoli a migliorare la gestione delle proprie risorse e guidandoli nella costruzione e nell’acquisizione di titoli ed esperienze. Siccome il periodo da ricercatore è ormai temporaneo, è importante che questo Ateneo offra un vero trampolino di lancio per la carriera personale.
3. La figura del ricercatore/ricercatrice è legata all’innovazione. Tutti i ricercatori/ricercatrici possiedono il giusto bilanciamento tra esperienza acquisita e apertura all’innovazione. Questa propensione all’evoluzione rende le ricercatrici/ricercatori elementi chiave per ricoprire ruoli sempre più fondamentali in materia di innovazione della didattica, che possano garantire all’Ateneo il progresso necessario e al corpo studentesco la soddisfazione di affrontare la propria formazione con strumenti all’avanguardia. Sono convito che le ricercatrici/ricercatori possano contribuire a questo fondamentale obbiettivo apportando suggerimenti cruciali per la definizione delle strategie attuative. Pertanto sarà fondamentale garantire spazi affinché ricercatrici/ricercatori possano contribuire alla vita dell’Ateneo e alla sua tanto richiesta evoluzione.
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Un caro saluto,
Paolo
Per chi mi vuole conoscere di persona, mi trovate in U4 al 4° piano (ufficio 4009). Sarò anche disponibile tutti i lunedì e i giovedì da qua alle elezioni (16 settembre) dalle 14 alle 15 nella mia stanza webex per un caffè virtuale (unimib.webex.com/meet/paolo.biella)